Descrizione
Passano i secoli e nella zona di Modena si diffondono le acetaie, gli ambienti dedicati alla conservazione delle botti nel lungo processo di maturazione dell’aceto balsamico, che viene battezzato per la prima volta con questo aggettivo solo nel 1730. Il duca di Modena Rinaldo d’Este fa dono al celebre erudito vignolese Antonio Muratori di una bottiglia di aceto, definendolo appunto “balsamico” con riferimento alle sue proprietà balsamiche, curative – e forse anche afrodisiache.
Tra Ottocento e Novecento l’aceto balsamico comincia ad essere apprezzato a livello internazionale. Nel 1965 il suo Disciplinare di Produzione viene ufficialmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e nel 2009 arriva il riconoscimento europeo con l’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.). Nel frattempo Ponti fa conoscere a tutti gli italiani la qualità e la versatilità del suo Aceto Balsamico di Modena I.G.P.